VAL DEI CONTI – COZZO LUPO
Accompagnatore: AE G. Lo Brano – V. Scozzola
Programma
Raduno dei partecipanti a Piazza Croci alle 8:45 e partenza ore 9 con auto proprie in direzione di autostrada Pa-Ct e svincolo sv Agrigento in direzione di Bolognetta, Marineo e Ficuzza sino al km 13.300. A piedi su sterrata al rifugio Val dei Conti e alla base di P.zo Cipollazzo sino alla parte sommitale di Cozzo Lupo. Discesa per il sentiero di Cozzo San Leopoldo sino al Vallone Arcera e risalita per il sentiero che ci condurrà all’abbeveratoio di quota 750 m.s.l.m. Qui, siamo vicini all’area della sosta pranzo ovvero Cozzo Mirio da dove si può ammirare un vasto panorama e la mole della Rocca Busambra che delimita a sud l’area della riserva naturale. Dopo la pausa, in discesa raggiungeremo l’abbeveratoio di Piano Rineddi rientrando alle auto attraverso il tratto di stradella già percorso all’andata. La riserva naturale orientata Bosco della Ficuzza, Rocca Busambra, Bosco del Cappelliere e Gorgo del Drago è un’area naturale protetta situata nei comuni Corleone, Godrano, Marineo, Mezzojuso e Monreale, è stata istituita nel luglio 2000. La Riserva copre un’area complessiva di circa 7 398 ha. All’inizio dell’Ottocento i feudi di Ficuzza, vengono donati a Ferdinando IV di Borbone -, III delle Due Sicilie, per farne una riserva di caccia. Egli fece edificare la “Casina Reale di caccia”, attorno alla quale sorse il piccolo borgo di Ficuzza, frazione di Corleone. Nel 1860, con l’Unità d’Italia, l’area diviene proprietà del Demanio del Regno d’Italia. Con la legge del 1901 del Regno d’Italia, il “Bosco nazionale inalienabile di Ficuzza” viene destinato a stazione climatica. Con atto del 1912 la “Foresta Ficuzza” assieme alla “Foresta di Godrano” divengono di proprietà dell’Azienda di Stato per le foreste demaniali. I lavori alla palazzina iniziarono nel 1802 ad opera dall’architetto regio Carlo Chenchi con modifiche apportate dall’architetto Giuseppe Venanzio Marvuglia (lo stesso che ha realizzato la Palazzina Cinese). I lavori terminarono nel 1807. Dal punto di vista geologico le rocce sono in prevalenza argilliti, argille marnose e quarzareniti del Flysch umidico derivanti dalla deformazione del Bacino Imerese. L’azione erosiva dell’acqua ruscellante determina la presenza di corsi d’acqua particolarmente incassati, come evidenziano gli esempi dei valloni Arcera La riserva è ricca di corsi d’acqua a carattere torrentizio, che formano diversi laghetti naturali, i cosiddetti “gorghi”. Esistono anche due stagni permanenti artificiali, più a sud rispetto a quelli appena descritti, in contrada Rocca d’Elice, tra Alpe Cucco e il Borgo di Ficuzza. i Laghetti si chiamano Coda di Riccio.
Per partecipare, i non soci dovranno recarsi in sezione, in via Nicolò Garzilli n°59 il martedì o giovedì
che precedono l’escursione per compilare il modello di adesione e stipulare l’assicurazione infortuni
obbligatoria. Contributo segreteria 5 euro + 7,50 euro assicurazione.
Dati Tecnici
Dislivello 600 m circa
Lunghezza 13 km circa
Tempo di cammino 4 h soste escluse
Natura del percorso: stradella e sentiero.
Difficoltà tecnica E
È obbligatorio l’uso di scarponi da montagna. È consigliato: abbigliamento di protezione contro, pioggia, vento (giacca a vento, cappello e guanti); Si consiglia l’uso dei bastoncini. Pranzo al sacco ed acqua (almeno un litro e mezzo).
Contributo carburante passaggio auto 5 euro.